Vai al contenuto

Eventi a Palazzo Dragomanni

È possibile organizzare eventi nel giardino, nella limonaia e in altri locali usufruendo della bellezza ed eleganza del Palazzo. La proprietà si riserva la possibilità di valutare qualsiasi tipo di evento: Cerimonie, eventi aziendali, sfilate di moda o altro. Sono particolarmente indicati eventi all’aperto considerando il grande giardino incorniciato dal Corridoio Vasariano! Per eventi al chiuso è possibile utilizzare la vecchia limonaia completamente restaurata oppure tensostrutture anche trasparenti per continuare ad ammirare piante, fiori e arte in ogni momento! Non si organizzano mai eventi quando i due appartamenti sono occupati.
Caratteristiche della location e servizi fornibili a richiesta dal cliente:
• Capienza del giardino circa 150 persone
• Servizio catering
• Fornitura sedie e altro materiale per convegni
• Fornitura tensostrutture di vario genere
Per informazioni scrivere a info@dragomanniapartments.com o compilare il form nella sezione contatti.

Visitare il palazzo

È possibile visitare la corte del Palazzo, restaurata nel 2020, nella quale dopo un lungo lavoro di restauro in collaborazione con la soprintendenza sono stati ritrovati affreschi seicenteschi che ormai non erano più visibili. È inoltre possibile visitare lo scalone d’onore, anch’esso restaurato pochi anni fa. Altre ale del Palazzo sono visitabili solo eccezionalmente.
Per le visite è necessario scrivere a info@dragomanniapartments.com o compilare il form nella sezione contatti. Le visite sono a titolo gratuito.

Palazzo Dragomanni è tra i pochi rimasti in piedi in via de’ Guicciardini dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, insieme a Palazzo Guicciardini con cui confina verso Palazzo Pitti.  Sembra che alla fine della guerra i due palazzi non furono distrutti per paura che il loro crollo avrebbe potuto danneggiare il Corridoio Vasariano che vi passa molto vicino, permettendoci così di poterli ammirare ancora oggi.

Palazzo Dragomanni si trova sul percorso che un tempo i Medici percorrevano più volte al giorno per andare da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti. Per coprire tale tratta i Medici utilizzavano il Corridoio Vasariano, il quale partendo dagli Uffizi attraversa Ponte Vecchio per poi rimanere sul lato sinistro di via de’ Guicciardini e attraversare i due giardini di Palazzo Dragomanni; il Corridoio prosegue poi verso Palazzo Guicciardini per finire a Palazzo Pitti.
Palazzo Dragomanni si trova a metà di via de’ Guicciardini, tra Ponte Vecchio e Palazzo Pitti.

Il Palazzo, più precisamente il complesso “Salvatori ex Dragomanni”, risale ad epoca cinquecentesca, come manifestano la facciata su via de’ Guicciardini, la facciata a tergo prospiciente il secondo giardino, la chiostrina interna con il colonnato ed altri elementi all’interno del Palazzo e nell’ambito del secondo giardino.

In epoca successiva, alla fine del seicento, il Palazzo viene restaurato ed accresciuto dall’architetto Antonio Ferri (1651-1716) “in questo tempo del mese di settembre 1698 si vide per di fuori finito il palazzo del Sig. Filippo di Giuliano Franceschi gentiluomo fiorentino, situato nella via de’ Guicciardini da esso restaurato e accresciuto” (vedi Antiquario Fiorentino n. 2118, Firenze 1765).

Di tale intervento rimane lo scalone d’onore e probabilmente alcuni affreschi dell’appartamento monumentale posto al primo piano così come altri affreschi nei saloni del piano terreno.

Oltre allo scalone d’onore, di particolare interesse e pregio, sono da sottolineare gli affreschi del salone che affaccia su via de’ Guicciardini nell’appartamento monumentale al primo piano e la cappellina anch’essa tutta affrescata; di particolare interesse anche gli affreschi rappresentanti il mito di Diana posti in uno dei saloni tergali al piano terra.

Successivamente il Palazzo ha avuto una serie di rimaneggiamenti interni che in ogni caso non hanno stravolto o alterato in modo significativo il suo insieme.

È stato citato il complesso “Salvadori ex Dragomanni” in quanto, oltre al corpo principale costituito dal Palazzo vero e proprio, si trovano sul retro due giardini ben distinti attraversati dal Corridoio Vasariano e dai locali sottostanti ad esso facenti parte del Palazzo.

I due giardini:
Al primo si accede attraverso l’androne carraio di via de’ Guicciardini n°11.
Al secondo si accede attraverso l’ingresso del civico n°13 oppure grazie ad un passaggio interno dal primo giardino; probabilmente, in epoca precedente, vi si poteva accedere anche da porte finestre poste nei saloni affrescati del piano terreno. Tale giardino confina con il giardino di Palazzo Guicciardini.

Sul lato dei due giardini opposto al Palazzo abbiamo una serie di locali l’uno attiguo all’altro a forma di corridoio che si snodano fino al confine con Palazzo Guicciardini: tali locali fanno da base al superiore ben noto Corridoio Vasariano; tra di essi sono da mettere in evidenza gli ultimi, posti nel secondo giardino, con archi e rosoni in facciata, i cui particolari architettonici all’interno, nicchie e decori naturalistici ai soffitti, risultano di particolare eleganza.

In alcuni di tali locali posti sotto il Corridoio Vasariano sono stati ricavati due appartamenti con affaccio sul primo giardino del palazzo. Tali appartamenti, chiamati Apartment One e Apartment Two, sono gli unici a poter usufruire del giardino.

Poco sappiamo dei Dragomanni che probabilmente furono i primi proprietari del Palazzo: tale teoria viene avallata dal fatto che l’unico stemma che ritorna sistematicamente, sia negli affreschi del salone su via de’ Guicciardini sia in altri decori posti nel restante appartamento monumentale, rappresenta il drago rampante rosso in campo oro mostrato in queste pagine.

I Dragomanni probabilmente derivano da un barone tedesco di nome Rodolfo venuto in Italia nel 963. È in ogni caso documentato che questa famiglia feudale possedeva già nel 1040 i castelli di Montecchio-Vespone, Policiano e Vitiano nel comitato di Castiglione Aretino, presso Arezzo (dal 1384 denominato Castiglione Fiorentino). Fecero da sempre parte del patriziato di Arezzo, esprimendo numerosi Priori e Gonfalonieri. Suo capostipite è considerato un messer Bonetto, vivente nel secolo XI. Ebbero un cavaliere di Santiago e, oltre a Rodolfo, anche un conte Alemanno protonotario apostolico e commensale di Clemente VIII, cavaliere di Santo Stefano. Gioia di Matteo comandò le milizie di Firenze e un altro Gioia fu vescovo di Monte Peloso e quindi di Pienza. I Dragomanni s’imparentarono con la più alta nobiltà toscana. Eugenio Gamurrini si ferma a lungo su questa famiglia (Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane, et Umbre, vol. V, pp. 236-245, Firenze, Navesi, 1671) che definisce tra le più cospicue di Toscana. Oltre al Palazzo Dragomanni di via de’ Guicciardini a Firenze, possedettero numerose dimore delle quali restano ancora oggi il Palazzo Dragomanni di Castiglione Fiorentino oppure la splendida cappella gotica Dragomanni nella chiesa di San Domenico ad Arezzo che fu illustrata anche dal Vasari. La famiglia si estinse nel secolo XVIII nei Beroardi, altra antica famiglia aretina.